Il ‘Moonshine’ e gli anni ’20…

Siamo sempre noi…i ragazzi dell’ AL ROCK CAFE’…

Abbiamo voluto dare al nostro nuovo locale una connotazione anni ’20. Ecco il motivo del nome “Moonshine” il cui nome tradotto in italiano significa “chiaro di luna”, deve la sua grande fama al fatto di essere tradizionalmente un liquore di stampo appunto illegale prodotto durante il periodo del proibizionismo americano. Esso veniva fabbricato durante le ore notturne, da qui l’origine del nome moonshine, al fine di eludere i controlli della polizia ed evitare che le colonne di fumo che si alzavano in cielo potessero dare nell’occhio.

Successivamente il liquore veniva distribuito illegalmente negli speakeasy bar. In America era l’epoca del proibizionismo e, non potendo servire alcol, gli affezionati del bere miscelato si rifugiavano negli scantinati delle penetterie, nei ristoranti e persino dai barbieri. L’importante era avere una facciata pulita dietro cui poter continuare a bere alcol e divertirsi in compagnia.

Nasce proprio da questi spazi clandestini l’appellativo «Speakeasy» che oggi, dopo quasi 100 anni, ha dato nuova spinta alla mixology.  Chiamatelo fascino del proibito, chiamatela psicologia al contrario… Fatto sta che, più questi locali si nascondono, e più diventano un fenomeno popolare e di gran moda. Tutti li cercano e tutti provano a decifrare le parole d’ordine o trovare i giusti passaggi per riuscire ad accedervi.

Siamo sempre noi…i ragazzi dell’ AL ROCK CAFE’…

Abbiamo voluto dare al nostro nuovo locale una connotazione anni ’20. Ecco il motivo del nome “Moonshine” il cui nome tradotto in italiano significa “chiaro di luna”, deve la sua grande fama al fatto di essere tradizionalmente un liquore di stampo appunto illegale prodotto durante il periodo del proibizionismo americano. Esso veniva fabbricato durante le ore notturne, da qui l’origine del nome moonshine, al fine di eludere i controlli della polizia ed evitare che le colonne di fumo che si alzavano in cielo potessero dare nell’occhio.

Successivamente il liquore veniva distribuito illegalmente negli speakeasy bar. In America era l’epoca del proibizionismo e, non potendo servire alcol, gli affezionati del bere miscelato si rifugiavano negli scantinati delle penetterie, nei ristoranti e persino dai barbieri. L’importante era avere una facciata pulita dietro cui poter continuare a bere alcol e divertirsi in compagnia.

Nasce proprio da questi spazi clandestini l’appellativo «Speakeasy» che oggi, dopo quasi 100 anni, ha dato nuova spinta alla mixology.  Chiamatelo fascino del proibito, chiamatela psicologia al contrario… Fatto sta che, più questi locali si nascondono, e più diventano un fenomeno popolare e di gran moda. Tutti li cercano e tutti provano a decifrare le parole d’ordine o trovare i giusti passaggi per riuscire ad accedervi.

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